sabato 19 aprile 2008

Falerna, 2 febbraio 2008: "Incontro con autori falernesi"


«Un incontro con giovani autori falernesi è stato uno degli appuntamenti culturali certo non numerosi nella cittadina tirrenica. Con il sostegno dell'amministrazione municipale al Centro polifunzionale di Falerna Superiore Armando Orlando e Armido Cario, Giuseppe Stella, Michele Menniti hanno incontrato il pubblico per parlare delle loro opere. Tre opere che s'interessano di campi ben diversi, storia, poesia, informatica, dimostrando ancora una volta che la nascita in un piccolo centro di provincia non preclude la possibilità di seguire esaltanti "percorsi culturali e sociali". Nel suo breve intervento di saluto il sindaco, Daniele Menniti, ha rimarcato che, se cinquant'anni fa era difficile trovare in un paesino persone con un certo titolo di studio, oggi sono ancora pochi quelli che offrono nuove idee. «Avere tre persone giovani che siano andate al di là della normalità ci riempie di orgoglio», ha dichiarato. Il suo vice, Michele Belsito, ha espresso soddisfazione per un appuntamento culturale che «dimostra che a Falerna c'è gente che studia». Armido Cario, coautore con Armando Orlando della pubblicazione "La Calabria del Settecento", ha spiegato le ragioni che l'anno spinto a interessarsi di un secolo che ha cambiato il mondo, nella convinzione che «occuparsi della Calabria significa avere consapevolezza storica del proprio essere calabrese». Cario s'è soffermato, tra l'altro, sulla crescita demografica calabrese nel Settecento con la conseguenza della distruzione di intere aree boschive attraverso incendi ("cesine" in dialetto) per reperire nuovi terreni da coltivare. In proposito è il caso di rilevare come la storia oggi si ripeta: gli incendi boschivi estivi dei nostri giorni, sebbene con motivazioni diverse, continuano a depauperare il patrimonio naturale della nostra regione con serie conseguenze a livello idrogeologico. Per Falerna, nata da un casale come "costola" di Castiglione Marittimo, il Settecento segnò la fine del dominio della nobile famiglia D'Aquino. Cario ha evidenziato come nel paese poi si siano «covate idee liberali». Armando Orlando ha parlato della massoneria, di cui facevano parte "spiriti liberi". Le idee massoniche sarebbero state portate in Calabria dagli esuli tornati al seguito delle truppe napoleoniche, dagli studenti universitari. «Dobbiamo molto alla massoneria -ha affermato Orlando- perché ha consentito di manifestare liberamente le proprie idee. I calabresi non hanno avuto istituzioni capaci di formare uomini liberi. Ma la responsabilità dell'arretratezza è degli uomini, non delle istituzioni. Luomo deve sentire dentro di sé la volontà di cambiare». E' toccato successivamente a Giuseppe Stella d'intervenire sulla sua raccolta di poesie, dal titolo "Dillo con le mie parole". Poesie in cui è prevalente l'amore per la donna, non intesa come "oggetto", ma da contemplare. «Amarla significa -ha detto- affrontare la vita in modo stimolante». Stella attribuisce l'origine della sua vena poetica al rispetto che nutre nei confronti della donna. La cui bellezza non sta solo nelle "curve", ma anche in altro, di certo più importante, che il tempo non porta via. Per lui la donna è «una persona con cui condividere momenti, emozioni, desideri». Nelle sue poesie prevale, come accennato, l'amore. Ma non mancano quelle sulla follia della guerra ("Povero illuso chi in essa crede di trovar la pace vera dei propri ideali"); sulla magia della natura, del creato ("Non c'è traccia di nuvole. Eppure nevica"); sull'essenza della vita ("La vita è un mistero. La vita è fede in se stessi. Mai perderla!"); su ciò che si apprezza solo quando si perde, sull'addio ai commilitoni ("Nella camerata sembrava di essere della stessa famiglia"). E ancora sulla dipartita del vecchio papà, sulla violenza della caccia, sull'amore verso il paese natio, su caduti di Nassiriya. A conclusione dell'incontro Michele Menniti ha illustrato le sue due opere: "Corso di Office XP/2003" e "Corso d'informatica". Con esse l'autore «consentirà a molti di avvicinarsi all'informatica» ha chiosato il sindaco. Entrambe sarebbero scaturite da «una dispensa creata per un corso». L'idea poi si sarebbe sviluppata con "un filo logico". E' superfluo sottolineare che si tratta di pubblicazioni destinate in particolare a quanti per svariate ragioni si accostano al mondo dell'informatica. L'evento culturale di Falerna Superiore forse avrebbe meritato una maggiore presenza di pubblico».
(fonte: "La Gazzetta del Sud")

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