mercoledì 28 aprile 2010

"Elezioni in Calabria: una regione sotto ricatto" da Exit, La7 del 23 aprile 2010

Oggi, nel Sud Italia, i nuovi presidenti e consiglieri di regione hanno un difficile compito che, poi, è sempre lo stesso: amministrare soldi pubblici che, in passato, sono stati gettati al vento o sono finiti, ancor più spesso, nelle tasche della criminalità organizzata. Molti, direi anche tutti, promettono il cambiamento e noi, tutti, ci speriamo, ma quali sono gli interessi che remano contro?
Roberto Saviano, alla vigilia delle elezioni, aveva detto: “Il voto al Sud non è libero. Troppi interessi, troppa disperazione, troppa criminalità”. In una regione sotto assedio della ‘ndrangheta, è davvero libero il voto dei cittadini?
L’ex procuratore di Reggio Calabria, Salvatore Boemi, con lucidità e franchezza, lo ammette: “Parlare di infiltrazioni mafiose, in Calabria ed in Sicilia, è anacronistico ed antistorico. L a mafia oggi non s’infiltra; la mafia oggi è talmente forte da essere socia e partner, partecipa alla mensa del potere”. Ed il potere, in Calabria, significa soprattutto sanità: ospedali pubblici e cliniche private o, meglio, “sanità pubblica a conduzione pubblica e sanità pubblica a conduzione privata”.
Sarebbe stato opportuno verificare la composizione delle liste prima del voto, come aveva tuonato l’on. Angela Napoli. Oramai, bisogna solo sperare che tra i nuovi consiglieri regionali non vi siano uomini prestanome perché questo è già successo e lo sappiamo.
Le mafie non s’infiltrano più solo nella politica e nell’economia: quasi fossero un partito o un’associazione di categoria, esse siedono al tavolo delle trattative per gestire soldi e potere, per esempio quelli della sanità che, in Calabria, serve l’80% del bilancio pubblico regionale. Per questo i politici, puntano a metterci le mani, costi quel che costi.
“La disperazione più grave che possa impadronirsi di una società è il dubbio che vivere onestamente sia inutile e questa disperazione avvolge il mio paese da molto tempo”: l’ha scritto Corrado Alvaro cinquant’anni fa e l’ha ripetuto, il mese scorso, Roberto Saviano.
A tal proposito, vi propongo questo documento filmato, trasmesso da LA7 nel corso della puntata speciale del 23 aprile scorso, dal titolo “Elezioni in Calabria: una regione sotto ricatto”. È brutale ma illuminante e vero. La storia si ripete e dimostra che la Calabria ed i calabresi, da soli, non si libereranno; anzi, continueranno ad essere schiavi e succubi delle loro contraddizioni, anomalie ed abusi: quasi sempre, è stato lo “straniero” ad accorgersene, a parlarne apertamente, a metterli in evidenza ed a denunciarli. In questo caso, è stato l’occhio obiettivo ed attento di una giornalista , ancora una volta non calabrese.








mercoledì 21 aprile 2010

Povera Patria 2 - Il nuovo che avanza: la Reggina calcio e Scopelliti

Povera Patria - Il nuovo che avanza: la Polverini nel polverone



Povera Patria (F. Battiato)

Povera patria! Schiacciata dagli abusi del potere
di gente infame, che non sa cos'è il pudore,
si credono potenti e gli va bene quello che fanno;
e tutto gli appartiene.
Tra i governanti, quanti perfetti e inutili buffoni!
Questo paese è devastato dal dolore...
ma non vi danno un po' di dispiacere
quei corpi in terra senza più calore?
Non cambierà, non cambierà
no cambierà, forse cambierà.
Ma come scusare le iene negli stadi e quelle dei giornali?
Nel fango affonda lo stivale dei maiali.
Me ne vergogno un poco, e mi fa male
vedere un uomo come un animale.
Non cambierà, non cambierà
si che cambierà, vedrai che cambierà.
Voglio sperare che il mondo torni a quote più normali
che possa contemplare il cielo e i fiori,
che non si parli più di dittature
se avremo ancora un po' da vivere...
La primavera intanto tarda ad arrivare.

lunedì 19 aprile 2010

'Ndrangheta, don Ciotti: “calabresi s'impegnino in rete antiracket”

"Credo che 'reggioliberareggio' sia un fatto straordinario. Sono coinvolte 52 associazioni con ispirazioni e riferimenti diversi: dalla Caritas, alle Acli, all'Agesci, ad Azione Giovani, ai sindacati". Lo dice ai microfoni di CNRmedia Don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, parlando della nuova rete solidale per sostenere le vittime del racket che viene presentata ufficialmente domani a Reggio Calabria. "C'è una grande trasversalità che accompagna tutto questo: ci si è messi insieme, ci si è preparati, per stimolare poi gli aderenti delle varie associazioni ad un maggiore impegno di vicinanza a chi è vittima del racket", ha aggiunto Don Ciotti, ricordando che lo slogan di 'reggioliberareggio' e' "la libertà non ha pizzo". L'obiettivo e' che nasca "un'associazione anti-racket che veda i calabresi impegnati nelle diverse associazioni come protagonisti - prosegue don Ciotti -. Il nostro compito è più una sfida culturale educativa, il fatto di coinvolgere la gente, di dare sostegno, di indicare le botteghe dove non si paga il pizzo perché la gente faccia una scelta di sobrietà, di qualità e di sostegno". (AGI)